Andria 23-5-94

Reverendo Padre Galperti,

sono tornata con il desiderio di scriverle subito per dirle con tutto il cuore GRAZIE. Grazie per avermi dato “tanto” in così poco tempo (avrei voluto incontrarla molto tempo fa, ma è inutile rammaricarsi, forse era questo il momento giusto). Grazie per avermi dato serenità, più sicurezza in me stessa, più forza interiore, più accettazione alla volontà di Dio senza volere a tutti i costi ottenere da Lui ciò che io desidero. Grazie per avermi dato più coraggio, tornando a casa, di affrontare gli stessi problemi da risolvere che ho lasciato perché, tanto, la realtà è che questi non svaniscono ma fanno parte della vita. Dal momento in cui l’ho conosciuta, Padre, mi sono spesso sorpresa a pensare al nostro incontro, nei momenti più impensati della giornata; ma non solo alla confessione, anche al giorno dopo, perché in “quel giorno” ci sono state una serie di combinazioni che mi hanno dato di nuovo l’opportunità di parlarle per qualche attimo. Sento sempre la sua voce che mi ripete “Smettila, smettila di avere paura … il Signore è buono e misericordioso”. Pregherò ogni giorno per lei, per le sue intenzioni particolari e perché il Signore possa conservare e benedire in modo particolare una persona come lei che dona a tante anime in pena salvezza e serenità e offre e sacrifica tutta la sua vita al prossimo. Padre Galperti, posso dire: “Sono felice di averla incontrata sulla mia strada”? Posso dire: “ Sono felice di aver incontrato una persona straordinaria con la quale posso aprire il mio cuore quando sono triste”? Vorrei dirle un’ultima cosa: anche se ricadrò nelle mie paure, nei miei dubbi, nei miei errori, nelle mie debolezze, questo incontro a Lourdes rimarrà sempre un episodio importante e positivo della mia vita. Sono sicura che dentro di me rimarrà sempre un segno. Chiedo umilmente la sua benedizione ed una piccola preghiera. Con devozione, con gratitudine ed affetto.

 

Lizia de Corato

 

da una lettera che Padre Giovanni aveva conservato aggiungendovi di sua mano:

“Se l’indefinibile X.X. finirà per uccidermi – perché la mafia

uccide – come elogio funebre mi accontenterò di questo”

Lourdes, 17 giugno 1994

pubblicata con il consenso della signora Lizia de Corato

 

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